giovedì 27 gennaio 2011
lunedì 24 gennaio 2011
Era così che te l'aspettavi?
"La Fama" Affresco di Valerio Castello - Museo di Palazzo Reale Genova |
Cresci come il tuo appetito
tanto da diventar qualcuno,
qualcuno che non sei tu.
Triste,
il resto
di sabbia un granello.
Non te,
cercano quella minuscola di te
grande ai loro occhi.
Aria il tuo spirito
passegera la tua tristezza.
Ormai sei una foto
e le foto non si muovono.
Catalogata, sempre uguale.
Sarai quello che fa ridere? quello che fa piangere?
quello caliente o quello dalla bella voce?
Non sarai una persona.
Dì la verità,
era così che te l'aspettavi?!
venerdì 21 gennaio 2011
sabato 15 gennaio 2011
Cinque minuti
Non voglio assaggiarti, il tuo sapore lo conosco.
Noi due ci siamo amati altre decine di volte in decine di altri sogni
e migliaia di altre esistenze sparse per il tempo del mondo.
No, io desidero baciarti per ritrovare quel sapore di mille esistenze
mordere il tuo labbro inferiore e succhiarne l'essenza che lo riscalda.
Cinque minuti
già sento mie le tue pene
il bruciore delle tue quotidiane sconfitte.
Non amore con te, no, cingerti e cullarti
ascoltando i tuoi occhi e sfiorando le tue labbra.
mercoledì 12 gennaio 2011
Amici cielo nostro
Amici da cantare assieme all'autoradio
Amici da ridere delle sconfitte
Amici da esaltarci in ciò che valiamo.
li riconosceremo dai loro errori;
avranno l'umiltà di sfregiarsi nello spinoso argomento
di cercare il perdono nelle lame degli occhi.
Trovare il loro cielo non sarà da poco
non siamo accostumati alla loro ampiezza.
Ma continueremo a cercarlo affamati del loro spazio.
E allora
nulla più da temere
mai più soli
saremo sicuri
saremo tra amici.
venerdì 7 gennaio 2011
Aceto
Aceto che conserva ed impregna
forte e acre al naso
trasforma, preserva.
Non è più vino ma più utile,
perde luce ma ne dà.
Non disperiamo!
Abbiamo ancora persone da cullare
e con la nostra esperienza innaffiare.
Sotto il nostro aceto,
il mondo, non le potrà intaccare.
mercoledì 5 gennaio 2011
Aratro stanco
Svuotato da vita
consumato sino all'osso
mi trascino cercandoti nel fango.
Aratro arranco sporco
secco è il terreno e alienante il perpetuo lavoro
scappo dalla vita nel fumo delle visioni
Drogato di sogni
m'illudo di poter andare avanti
ma non sono Chisciotte
né il suo fedel Sancio.
Ultima viola del pensiero in ardenti papaveri
aspetto che la natura mi corteggi alla resa.
Senza la mia linfa naufragherà la mia speranza
senza sorrisi morirà la mia voce
senza parole rovinerò nell'accidia.
Io, ora,
cerco pace.
Cerco luce.
Cerco un bacio.
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